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Nasce a Leverano un museo fatto di storie, viaggi e memorie

Nasce a Leverano un museo fatto di storie, viaggi e memorie


Lunedì 8 dicembre dalle 17.00 alle 21.00 il Museo Multimediale della Cultura del Lavoro apre le sue porte alla cittadinanza e ai visitatori negli spazi rigenerati dell’ex Tabacchificio Masseria Quartararo di Leverano. 

Il Museo nasce come spazio vivo della comunità, un luogo dedicato ai volti, alle storie e ai paesaggi umani che hanno modellato – e continuano a modellare – la storia di Leverano. Le sue stanze ospitano una raccolta di narrazioni audiovisive che attraversano mestieri tradizionali e trasformazioni contemporanee, restituendo al pubblico un ritratto corale sui temi del lavoro. 

La curatela dei contenuti e dell’allestimento del Museo sono firmati da Big Sur, laboratorio di immagini, visioni e progetti dedicati alla valorizzazione di luoghi, territori e persone.

Il ciclo di narrazioni, che vedono la regia e la fotografia di Paolo Pisanelli, sono il dono di persone che ci hanno regalato la possibilità di registrare le loro esperienze e fissare i ricordi: a volte i protagonisti sono persone anziane che accettano di mettersi in gioco e raccontare la fatica del lavoro, a volte sono donne, giovani, migranti che vivono la velocità dei cambiamenti e le trasformazioni del territorio. 

Abbiamo pensato al Museo del lavoro come a uno spazio aperto alla comunità, capace di stimolare riflessioni su temi come il diritto al lavoro e la tutela dell’ambiente. Un Museo, come recita il claim della nostra campagna di comunicazione, ‘fatto di storie, viaggi e memorie’, un osservatorio sui mestieri di ieri e di oggi, un archivio in divenire che raccoglie e conserva le storie di lavoratrici e i lavoratori.

Un grande ledwall panoramico, composto da quattro schermi che attraversano le stanze dell’ex Tabacchificio, accoglie i visitatori con un dispositivo immersivo capace di trasformare racconti personali in un viaggio tra paesaggi, suoni e gesti del lavoro di ieri e di oggi: un’esperienza che connette generazioni, migrazioni, antichi saperi, nuove professioni e visioni future.

 

 

mostra Lavoro a perdere

 

LA MOSTRA

Lavoro a perdere

Fotografie di Maurizio Buttazzo

 

In occasione dell’inaugurazione è visitabile anche la mostra fotografica “Lavoro a perdere” di Maurizio Buttazzo, che con uno sguardo intenso e poetico racconta il mondo del lavoro artigiano del Novecento attraverso volti, mani e strumenti destinati a scomparire o a trasformarsi profondamente. Le immagini – realizzate tra il 1985 e il 1995 – ritraggono figure simboliche del lavoro salentino: maestri artigiani, tabacchine, luminaristi, pescatori, barbieri, cavatóri e riparatrici di reti, protagonisti di un “fare” che è insieme identità, relazione, fatica e bellezza. Una memoria visiva che resiste alla perdita e restituisce dignità a un patrimonio umano e culturale che rischia di dissolversi nel silenzio della modeità.


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