Eventi

La Festa di Cinema del reale 2005

dal 20 al 23 luglio 2005, Galatone Palazzo Marchesale

La Festa di Cinema del reale 2005

Viaggi e visioni


Secondo avviso agli spettatori

di Paolo Pisanelli
Direttore artistico Cinema del Reale

Facce, storie, visioni, viaggi al Sud, viaggi di turisti cineamatori, di lavoratori, di profughi sul gommone, viaggi di bambini, di poeti, di matti, di santi e di visionari ...
Partiamo da noi, da qui, e guardiamoci intorno:
Salento-Puglia-Sud Italia-Mediterraneo e via per il mondo... partiamo e poi torniamo sempre quaggiù, a volte partiamo restando fermi, pigri, sotto il sole cocente, viaggiamo con la testa, sogniamo forse.
Il sole è forte, ma ci piace andare in giro, vagabondando, andare al mare, curiosando, trovare sempre qualcosa, riciclando, sotto il cielo turchino.
"Viviamo in un incantesimo, tra palazzi di tufo in una grande pianura", ci muoviamo "nella mistura di buio e chiarore" tra ulivi e fichi d'india, ci imbattiamo in villaggi e case abusive, in centri di permanenza per immigrati, in bestie e animali mitici, in pezzi di memoria, in enormi fabbriche velenose simili a cattedrali cadenti, in canti antichi e battiti moderni ...
In questa grande pianura salentina siamo ispirati da valori selvaggi, ci esprimiamo secondo libera improvvisazione e sempre festeggiamo tutto quello che ci manca ...
Queste sono le cose che danno vita a Cinema del reale, una festa dedicata al cinema più spericolato, curioso e inventivo che si possa vedere in Italia, aperto al caso e a tutti gli imprevisti, povero di risorse economiche, ma dotato di grandi capacità comunicative...
è la festa del cinema che "riguarda" le storie di tutti.
Però è meglio avvisare gli spettatori: non lasciatevi affascinare dalle immagini e dalle parole, dalle belle facce, dalla tensione degli eventi, non fatevi incantare dalle musiche. I film e gli autori che presentiamo nascondono sempre un senso "politico", mirano a generare cambiamenti e rovesciamenti di prospettiva.
Ma il problema non è il cinema, è la vita. Dove viviamo? Come viviamo? Cosa viviamo?
L'uomo si pone da sempre le stesse domande: apriamo gli occhi e guardiamoci intorno.
Siamo qui e non altrove. La guerra non è solo in Irak, Afghanistan, Palestina, New York, Madrid, Londra... Siamo qui e la guerra è ovunque: in casa, in ufficio, in ospedale, in piazza, a scuola, al supermarket, allo stadio, al concerto, alla messa... Le nostre vite sono immerse nella guerra.
"Piove che Dio la manda. In fondo il cinema è una questione di sole" scriveva Pasolini.
Cosa c'è in mezzo tra il cinema e la vita? Tra il cinema e la realtà? Tra il cinema e la verità?
"Ci sono due modi di concepire il cinema del reale. Il primo è di pretendere di dare a vedere il reale. Il secondo è di porsi il problema del reale," dice Edgar Morin, "i più gravi e difficili problemi in rapporto all'illusione, l'irrealtà, la finzione, (...) cioè il problema della natura del reale".
Abbiamo pratiche e poetiche da sostenere: il cinema del reale è un corpo a corpo tra chi filma e chi è filmato, è un'improvvisazione dinamica fatta di sguardi, di parole e movimenti. In questo confronto si gioca tutta la verità.
Aprite gli occhi, state attenti: questo è il secondo avviso per gli spettatori... ma se venite alla festa potreste scoprire diversi modi di vedere la realtà.

 


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