Un weeekend di cinema spericolato
La città (in)visibile
La Festa di Cinema del reale rompe il Grande Isolamento al tempo del virus, condividendo con il suo pubblico e la sua community sparsa in tutta Italia e nel mondo, le produzioni di Big Sur, OfficinaVisioni e Archivio Cinema del reale, il cinema d’autore indipendente ma anche visioni ed esorcismi audiovisivi che possano far riflettere, interessare, divertire e farci sentire più vicini.
La città (in)visibile è la città dove viviamo ma che spesso non vediamo, sono le cento città che ricordiamo , che sogniamo, che attraversiamo, sono anche le città da cui fuggiamo. In questo tempo immobile della paura del contagio possiamo attraversare deserti urbani e incontrare ogni tanto figure evanescenti, spettrali, negli spazi svuotati a volte non riconosciamo più neanche i nostri amici mascherati. Vite sospese. La città è ibernata ma in realtà si è ripopolata di uccelli, gatti, piante , musiche. Dove viviamo? In giro solo pochi umani solitari possono alzare le testa e ammirare grandi bellezze e grandi bruttezze architettoniche che appaiono mute, leggere, e non si accordano più ai suoni urbani e al ritmo del lavoro. Che meraviglia! Che strano! Tutto è fermo, tutto tace, c’è silenzio in attesa del Ritorno alla Normalità dopo il Grande Isolamento. Intanto si può circolare fino a 200 metri da casa senza allontanarsi troppo, ma si rischia di andare a sbattere contro le frontiere invisibili che delimitano i confini urbani. C’è la città di notte, la città lontana, la città nascosta, la città in guerra, la città degli esclusi , la città dei ricchi, la città vetrina, la città dei ribelli, la città degli artisti… Se superi le frontiere invisibili e quelle visibili puoi andare verso nessun luogo, verso la città di tutti. Occhio apriti apriti.
Dziga Vertov ha realizzato uno dei capolavori che ha segnato la storia del cinema. Un cameraman vaga con una cinepresa in spalla documentando un giorno di vita in una affaccendata città dell'Unione Sovietica. Il film non ha una storia unitaria, raccoglie tante scene di vita in un montaggio molto dinamico quasi surrealista: alcune sono immagini dal vero, altre sono catturate su uno schermo. L'individuo è inserito nel movimento delle masse e queste a loro volta sono un ingranaggio della più vasta e sottostante macchina sociale. È il ritmo e la vita di una grande città in movimento filmata da mille punti di vista, dai mille cine-occhi dell’autore.
The man with the movie camera
di Cinematic Orchestra
di Cecilia Mangini
Italia, 1966, b/n, 14' 27"
Se sei interessato a visionare il film scrivi una mail a info@cinemadelreale.it indicando il tuo nome, cognome e il titolo del film
Brindisi, città di tradizione contadina, ha visto sorgere a poca distanza il più grande stabilimento petrolchimico italiano. Salari bassi e pessime condizioni di lavoro non scoraggiano quanti, nella disperata ricerca di un lavoro, aspirano a varcare quei cancelli. Pochi operai sono disposti a raccontare la propria situazione di sfruttamento.
“Il documentario è uno strumento di speranza”, ha detto Cecilia Mangini, una delle autrici che meglio hanno saputo cogliere le sfaccettature scomode e complesse del presente, svelando le storture che si celavano dietro i sorrisi smaglianti del boom. La speranza è quella di un possibile mondo migliore per tutti. La consapevolezza è quella di un paese squilibrato e troppo spesso ingiusto, percorso dallo sguardo della regista con una lucidità che ancora oggi sorprende.
di Giuseppe Ferrara
Italia, 1963, colore, 10
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Il lato notturno della preparazione del Mercato di Porta Portese, in una Roma indolente e senza meraviglia. Il grande mercato romano, luogo di occasioni, smercio di oggetti rubati, giochi d’azzardo e mille modi per tirare a campare si svela con il passare delle ore dalla notte all’alba, al mattino, fino al mezzogiorno infuocato e fino all’ora di sbaraccare tutto e tornare a casa per lasciare il posto a squadre di spazzini che cercano di risistemare il paesaggio urbano scombinato dall’affluenza di migliaia di venditori e compratori alla ricerca di un affare o di un’occasione da non perdere. Facce e storie che si inseguono e alimentano il mito di un mercatino unico al mondo.
regia e fotografia Paolo Pisanelli
montaggio Letizia Caudullo
produzione Big Sur
Italia 1998, colore, 7’ 24”
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io calcoli infiniti / che portano a numeri //opera d’azione / sui numeri // risultato / finale // calcoli infiniti che portano a / e tutto sarà un giocattolo, calcoli infiniti che portano a me che penso / diversamente / calcoli infiniti che portano a me in un mondo diverso / il tutto naturalmente porta a / in ciò compreso vi è tutto, dall’inizio alla fine / calcoli infiniti che portano a / che portano a me che rappresento l’ultimo quadrato.
Firenze, quartiere S. Croce, ex carcere maschile delle Murate: un luogo chiuso, recintato, abbandonato da anni, viene scoperto e attraversato prima della ristrutturazione. L’idea di conservare una memoria del luogo si smarrisce continuamente durante il percorso. Una guida logico-matematica per la de-costruzione di questo edificio carcerario è l’iscrizione rimasta sul muro di una cella: IO CALCOLI INFINITI
di Gianni Castagnoli
Home Movies – Museo della memoria filmica familiare
Italia, 1974, colore, 10' 21"
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Gianni Castagnoli, regista cine-amatore che sperimenta, inquadra scene in continuo movimento, le strade, il mercato, la città con un rapidissimo montaggio di appena 3 secondi. Il risultato è una allegra celebrazione della vita. La Canon di Pachelbel, che accompagna il corto, aggiunge giubilo ed euforia.
Regia Benoit Felici
Fotografia Bastian Esser
Montaggio Milena Holzknecht
Musica Philipp Grieß
Italia, 2010, colore, 32' 48"
Italia, paese di nascita delle rovine. Un viaggio alla ricerca dell'"incompiuto", lo stile architettonico italiano più importante dal dopoguerra ad oggi. Costruzioni sospese tra la perfezione e il nulla, interrotte a metà della loro costruzione, rese rovine ancora prima di un loro qualsiasi utilizzo ma capaci di modellare con forza il paesaggio. Stadi senza spettatori, ospedali senza pazienti, teatri che da 50 anni aspettano ancora la loro première. Un'indagine sul potenziale valore delle opere non finite, sulla capacità degli italiani - e dei siciliani - di trasformarle e adattarle ai loro bisogni quotidiani. Queste rovine, per le quali il futuro ha già un passato e il presente un eterno gusto di attesa, invitano a una meditazione sul tempo.
di Muhammad Najem
Siria, 2018, colore, 3' 46"
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Muhammad Najem ha 15 anni e sogna di diventare un reporter. Un sogno nato nell’incubo di Ghouta, città siriana incessantemente bombardata dal regime di Assad e dai russi. Najem pubblica moltissimi video su Twitter e YouTube, nei quali racconta la quotidianità di Ghouta. "Il vostro silenzio ci sta uccidendo" denuncia Muhammad con la voce rotta dalla paura in uno dei suoi video più intensi, registrato su un tetto durante un bombardamento. "Lo sappiamo che le nostre storie vi annoiano" dice Najem in un video recente, "lo sappiamo che avete visto i video in cui ci uccidono. Ma noi continueremo a fare appelli. Salvate i bambini di Ghouta, per favore".
di Émile Malespine
France, 1931, b/n, 4:52
Diario sperimentale di cinema muto, girato e montato per ascoltare la fuga in La minore di Johann Sebastian Bach e Sonata K.9 in re minore di Domenico Scarlatti.
Un film salvato nel 1997 da una copia originale dalle collezioni della Cinémathèque française.
Un territorio che rinasce
Progetto “Filmare il territorio” realizzato nell’ambito dell’Avviso Restart - Sviluppo delle potenzialità culturali per l’attrattività turistica del cratere del Comune de L’Aquila, realizzato dalle associazioni culturali OfficinaVisioni e Animammersa.
Laboratorio audiovisivo condotto da Paolo Pisanelli (L’Aquila luglio-dicembre 2019)
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I luoghi ripresi sono in via di trasformazione se non già trasformati, alcuni sono stati perfettamente restaurati, altri sono sospesi nel tempo del dopo terremoto. Fotografare e filmare è un modo di prendersi cura di persone, luoghi, territori utilizzando immagini e suoni. Il Laboratorio “Filmare il territorio” ha costruito una piccola mappa dei luoghi della città e della provincia. Questa mappa/work in progress, che andrebbe approfondita e sviluppata ancora in futuro, si pone l’obiettivo di curare, tutelare, documentare, raccontare e soprattutto promuovere luoghi di grande importanza storica, culturale, ambientale utilizzando non solo le immagini di oggi, ma anche recuperando immagini storiche e materiali di archivio. È un invito a guardare, ad amare, a progettare i luoghi dove viviamo.
Link agli altri episodi
in collaborazione con Vicoli Corti
di Enea Zucchetti
miglior cortometraggio Laceno d'oro
Svizzera/Italia, 2019, colore, 10' 49"
La relazione fisica con le architetture apre punti di discussione sulla dimensione urbana, ma propone anche una riflessione propria, all’interno di una struttura circolare nella quale visivamente è protagonista l’angolo retto.
Identità, comprensione dello spazio urbano, ruolo dell’architettura nel mettere in relazione abitanti e comunità, emergono tra gli altri temi grazie a una composizione delle immagini rigorosa e elegante, che però non trascura l’aspetto narrativo
Il Festival Vicoli corti si svolge nelle bellissime stradine e nelle piazze di Massafra proponendo cinema, teatro per ragazzi, musica ed incontri.
Una straordinaria performance musicale africana a Lecce
musicisti Oumar Koné (Mali), Madou Fomba (Mali), Petit Solo Diabaté (Burkina Faso), Giovanni Martella (Italia)
L’Irregolare festival è un viaggio iniziato in Salento nell’estate 2018, in omaggio alla memoria di Piero Fumarola, il sociologo delle religioni e dei processi culturali, scomparso nel gennaio 2018, che ha lungamente orientato la sua ricerca sui temi delle controculture giovanili, delle politiche culturali, della dissociazione, della transe, senza lesinare il suo impegno militante, il coinvolgimento negli avvenimenti, nella prospettiva metodologica della ricerca-azione. Il 2020 sarà la terza edizione del festival diretto da Giorgio Doveri e Sara Colonna.
videoclip di Emanuele Kabu
consigliato da Fuck Normality Festival
La città di Lisbona è nota per le sue facciate di edifici piene di piastrelle colorate, molte delle quali prodotte nel 1800. Nel video musicale "Azulejos" di Populous le facciate decorate di Lisbona creano una serie di linee, motivi e altre forme geometriche in movimento. Le illustrazioni di Emanuele Kabu rivelano una visione personale della città, svelando il suo lato più misterioso, psichedelico e seducente. Come tutto il nuovo album di Populous, il video è una lettera d'amore a Lisbona, dove è stato prodotto il disco.
di Cosimo Terlizzi
produzione Traffic Gallery
Italia, 2013, colore, 7' 41"
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Una mucca si guarda allo specchio, un maiale gigante si riposa in una pozzanghera di fango, una zampa di coniglio appesa come un talismano, un fagiano annuncia con il suo canto l’arrivo dello straniero.
In questa fattoria piena di animali, la minaccia della morte è vicina. Ma al suo posto, ha luogo un rito della benedizione, celebrando così il dramma e la bellezza della vita.
video realizzato in occasione di ArtDate (Bergamo 2013)
un progetto fotografico di Maurizio Buttazzo
In Italia bastano una sedia e un ombrellone per creare un posto di lavoro.
Questo può capitare di pensare, percorrendo le strade complanari che costeggiano le principali arterie stradali che conducono alle ambite località balneari salentine.
Strade di servizio che offrono agli attenti osservatori spettacoli di bruttezza e di degrado che perciò, i più ritengono, sarebbe meglio ignorare.
E nel degrado ambientale non manca di scorgere frequenti casi di degrado umano, periferie sentimentali, cimiteri del rispetto.
Le storie che queste immagini raccontano sono quelle di donne che per necessità o schiavitù hanno fatto di una sedia e un ombrellone al sole, un posto di lavoro.
Gli oggetti che sopravvivono alla loro temporanea assenza sussurrano, parlano e volte gridano necessità di essere, di esistere nella loro dignità di donne o più semplicemente di esseri umani.
Eppure il silenzio è rotto solo dal rombo di qualche motore.
Nell’ambito di Circuito del contemporaneo ‘The life of Things’
Lecce, febbraio 2019
di Ghiti Nour
Specchia (Italia) / Yazd (Iran) 2015. Ghiti Nour è architetto e artista terapista. Vive tra Milano e Teheran. È da sempre alla ricerca e alla ri-scoperta delle proprie emozioni, delle radici di sé e di chi incontra lungo il proprio percorso creando relazioni e legami. Valigia alla mano, abita i luoghi che diventano casa. Lavora con le immagini che sono sogni, fantasie e desideri. In un continuo viaggio per trovare quello che sta sotto la pelle delle cose e delle persone, costruisce, trasforma e crea. Tocca con l’anima utilizzando tutti i sensi per non fidarsi solo degli occhi come dà prova anche in Paesaggio Sognato, serie fotografica incentrata sui luoghi in cui disegna nuovi scenari architettonici sovrapponendo gli skyline di Specchia e della città persiana di Yazd.
di Norman McLaren
regia Norman McLaren
attori Grant Munro, Jean Paul Ladoucer, Wolf Koenig, Clarke Daprato
produzione National Film Board of Canada
Canada, 1952, colore, 8'
Un capolavoro del cinema di animazione. Due vicini, seduti tranquillamente nei giardini delle loro case, vivono l’uno accanto all'altro in armonia fino a che un fiore non sboccia sul confine che divide le loro proprietà. A chi appartiene? Quello che ne segue porta alla distruzione del fiore e alla morte entrambi. I personaggi vengono messi in posa 24 volte al secondo seguendo una tecnica ancora più complessa dello stop-motion usata per gli oggetti inanimati. Il film, che rese popolare la tecnica di animazione di vere persone – pixillation –, contiene un forte messaggio sociale di pace e antimilitarismo e valse al regista numerosi riconoscimenti, tra cui l'Oscar al miglior cortometraggio.
Camminando e cantando la canzone del primo maggio
di Giandomenico Curi
regia Giandomenico Curi
sceneggiatura Giandomenico Curi
montaggio Milena Fiore
voci fuoricampo Donatella Allegro, Giandomenico Curi
produzione AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico)
Italia, 2014, colore e b/n, 50'
Un viaggio (decisamente poco ortodosso) dentro il tema del lavoro e del primo maggio, accompagnato dalla presenza, strabica e incostante, della macchina da presa, a partire da Sortie d'usine (l'uscita dalla fabbrica) dei fratelli Lumière, sulla quale Harun Farocki ha poi costruito una sua teoria che riguarda appunto il rapporto tra la fabbrica (cioè sfruttamento e alienazione) e il cinema (divertimento, consumo, spettacolo). Ed è il cinema, insieme alla canzone, che ha creato i suoi working class heroes, gli eroi della classe operaia di cui parla Lennon, ma anche Springsteen, Cocker, Strummer, Bragg, i Gang e via elencando. Al centro del film rimane tuttavia lo zoccolo duro del cinema documentaristico, le immagini che, anche grazie al lavoro di documentazione dell'AAMOD, per anni hanno accompagnato il grande fiume del popolo del primo maggio, camminando, cantando, rivendicando un altro mondo possibile.
ovvero Butt’u velen
di Frank Buffoluto e gli Apecar
Un rock dinamico e ironico su vita e sopravvivenza nella città dei due mari.
Il videoclip nasce nell’ambito Buongiorno Taranto, il documentario di Paolo Pisanelli, prodotto da Big Sur, che racconta tensioni e passioni di una città immersa in una nuvola di smog, una città intossicata ad un livello insostenibile. Le rabbie e i sogni degli abitanti sono raccontati dalla cronaca di una radio web nomade e coinvolgente, un cine-occhio digitale che coinvolge gli abitanti, scandisce il ritmo del film e insegue gli eventi che accadono ai confini della realtà, tra rumori alienanti, odori irrespirabili e improvvise rivelazioni delle bellezze del territorio, fino a uno straordinario concerto musicale.
Guarda il film su COSE (IN)VISIBILI 01 >>>>>
CHI SIAMO
L'Archivio di Cinema del reale è luogo di scambio, recupero e diffusione di film e documenti audiovisivi finalizzato principalmente a favorire l'attività di film-maker, artisti, studiosi e appassionati. Si propone di divenire un luogo di fruizione pubblica di vari generi di cinema documentario. All'Archivio aderiscono e contribuiscono con i loro film tutti gli autori e gli ospiti annualmente invitati alla Festa di Cinema del reale, che si svolge dal 2004 nel Salento. L'Archivio svolge la sua attività nel campo degli audiovisivi (cinema, video, multimedialità) per favorire la costruzione di una memoria collettiva sulle realtà del mondo, dedicando particolare attenzione alle opere che raccontano aspetti sociali, ambientali, politici e culturali dell'Italia e dei paesi del Mediterraneo.
La Festa di Cinema del reale è un’iniziativa realizzata dalla Regione Puglia - Assessorato Industria Turistica e Culturale - a valere sulle risorse del Patto per la Puglia FSC 2014-2020, prodotta da Apulia Film Commission - Apulia Cinefestival Network, ideata, organizzata e co-prodotta da Big Sur, OfficinaVisioni e Cinema del reale, con la direzione artistica di Paolo Pisanelli.
È realizzata con il sostegno del Comune di Corigliano d’Otranto e ATS Core a Core – Castello Volante e il patrocinio dell’Università del Salento. La Festa di Cinema del reale fa parte dell’AFIC - Associazione Festival Italiani di Cinema, collabora con Istituto Luce Cinecittà, ISRE- Sardegna,Home Movies, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico,Cineteca Lucana, Cineteca di Bologna, Wanted Films, il documentario.it, Premio BookCiak, Azione!
in partnership con Vienna International Film Festival, Festival International de Films de Femmes, Golden Tree International Festival, Molise Film Festival, Asolo Art Film Festival, Vicoli Corti, Cinzella Festival, RadioUèb,Vive le Cinèma Festival, Salento Rainbow Film festival, Fuck Normality Festival, SEI Sud Est Indipendente, Fondazione Franca e Franco Basaglia, Irregolare Festival, Asolo Film Festival.
Sostieni il sistema sanitario pugliese
La Festa di Cinema del reale aderisce con COSE (IN)VISIBILI all’iniziativa di raccolta fondi in aiuto a vi chiede di aiutare a supportare con una donazione il sistema sanitario regionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus – Covid 19.
Queste le coordinate:
IBAN: IT51 C030 6904 0131 0000 0046 029,
intestato a REGIONE PUGLIA con causale DONAZIONE CORONAVIRUS REGIONE PUGLIA.
Per rendere trasparenti e diffuse sull’intero territorio regionale queste donazioni, la Regione Puglia ha istituito, a cura della Sezione Protezione Civile che lo gestirà, un conto corrente sul quale convogliare le raccolte di fondi già avviate e che resterà aperto per tutti coloro che dall’Italia o dall’estero desiderino fare una donazione.
Dati per bonifici internazionali - single bank account on behalf of population health care
IBAN: IT51 C030 6904 0131 0000 0046 029
MADE OUT OF: REGIONE PUGLIA
SWIFT / BIC CODE: BCITITMM
REASON: donazione Coronavirus Regione Puglia
Ricordiamo che le donazioni godono di una detrazione ai fini dell’imposta sul reddito pari al 30% del loro ammontare e fino all'importo di 30.000 se effettuate da persone fisiche o da enti non commerciali mentre sono interamente deducibili, a anche ai fini IRAP, se effettuate dai soggetti titolari di reddito di impresa.