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«Il documentario è il modo più libero di fare cinema», con sguardo coraggioso e tenace ha raccontato negli anni il volto più scomodo e dimenticato dell’Italia: la vita degli “ultimi”.
In occasione della mostra Tutto è santo, un omaggio a Cecilia Mangini (Mola di Bari,1927 – Roma, 2021) e al suo cinema libero e militante cresciuto all’inizio accanto a Pasolini che insieme a lei ha girato i suoi primi documentari. Sarà Mangini a cercarlo e coinvolgerlo nella realizzazione di Ignoti alla città, Stendalì – Suonano ancora e La canta delle marane, dedicati all’esistenza di chi vive ai margini della società a cui Pasolini ha dato un volto e all’amata Puglia della regista . Partendo dalle loro prime collaborazioni, la rassegna raccoglie oltre quaranta opere di Mangini, alcune realizzate con il regista e marito Lino Del Fra.
Regista, sceneggiatrice, fotografa, Cecilia Mangini è stata la prima documentarista italiana dal secondo dopoguerra, racconta la vita degli esclusi dalla modernità e dalla ricchezza, nelle periferie, nel Mezzogiorno, i diritti negati e lo sfruttamento dei lavoratori, i tabù sull’amore e la famiglia, la difficoltà di ‘essere donne’ tra desiderio di emancipazione e aspettative sociali.
Dalla fine degli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa non ha mai abbassato lo sguardo, continuando a catturare con la sua cinepresa le sfumature e le contraddizioni di un Paese che cambia e non sa come cambiare, tra tradizioni antiche che restano, svaniscono, lasciano spazio a nuovi riti e abitudini nate nel boom economico degli anni Sessanta.
https://www.maxxi.art/events/cecilia-mangini
in testata: FACCE - Rutigliano,1956 _ ph. Cecilia Mangini, Courtesy Archivio Cinema del reale, ErrataCorrige, Big Sur, OfficinaVisioni
Oggi dalle 19,30 inaugurazione della mostra Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo politico.
Inaugurazione - Ingresso libero