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Tre parole volanti

15 luglio 2015

Tre parole volanti

di Paolo Pisanelli


Corpi, inganni, movimenti…  sono le tre parole di quest’anno. Tre parole necessarie… ma non so spiegare bene perché sono così necessarie.


Corpi, inganni, movimenti… forse sono tre parole sfuggite, parole che fuggono in cerca  di asilo, φορείς, εξαπάτηση, κινήσεις, parole che fuggono dall’altra parte del mare corpi, inganni, movimenti… parole che volano nel vento… forse sono tre parole scampate a un naufragio, parole scampate alle tentazioni del canto delle sirene… Corpi! Inganni! Movimenti!

Sono parole che hanno attraversato tempeste, parole che si sfidano e si legano tra loro, sono aliti, respiri, urla …sono ciò che non può venir distrutto, ciò che rimane uguale attraverso tutti i cambiamenti.  Sono materiali con i quali fabbrichiamo un’ immagine della realtà…

Corpi ribelli, corpi sensuali, corpi affogati , corpi celesti.

inganni economici, inganni politici, inganni cinematografici movimenti lenti, movimenti sismici, movimenti rivoluzionari…

Le tre parole volano… segnano il cielo di mille traiettorie, bucano le nuvole, sfiorano la luna… sono parole che giocano, che stridono, che ridono, che cadono… hanno viaggiato e viaggiato, poi  si sono fermate. In realtà sono andate a sbattere contro un muro… un muro nel cielo!

È il muro del Convento volante di Specchia, un convento vuoto da tanti anni… Il Convento vola, è sempre in movimento per scrutare il vicino e il lontano, volando è sempre presente sul territorio, è un osservatorio volante che mira al paesaggio, alle case alle pietre alle piante mira alle zolle di terra ma anche ai movimenti delle cose, degli animali, delle persone e delle nuvole. Lì sono andate a sbattere le tre parole…

È una casa di poeti stralunati? No… oppure forse, è soprattutto il luogo di incontro e di azione di persone che vogliono intrecciare esperienze, vincere la solitudine, vincere i lamenti del sud del sud, spezzare l’incantesimo che immobilizza il fare, il curare la terra, il curare le relazioni, il dirsi buongiorno ogni mattina, il vivere felici, lavorare con passione, con dignità, senza essere sfruttati. Il movimento degli uomini e delle donne non si può fermare, confini e frontiere non possono fermare nessuno… nemmeno le tre parole. Noi vogliamo accogliere i viandanti, i migranti, i passanti, i volanti e metterci all’ascolto, ascoltare le loro storie, elaborare queste storie, trovare il modo e la forma per raccogliere i suoni dall’aria e le immagini dall’occhio  e rilanciarle nelle piazze e sugli schermi del Castello e del Convento, per festeggiare la vita che viviamo e anche quella che vorremmo vivere.

Il muro nel cielo ha fermato le tre parole.

Corpi, inganni, movimenti sono tre parole volanti che forse incontrerete quest’anno per le strade di Specchia… poi forse voleranno una notte a Presicce, una notte a Gagliano, una notte a Squinzano e una a Matino… apriti l’occhi!

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