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Il cinema di strada

Venerdì 22 luglio 2016

Il cinema di strada

Terza giornata in corso per La Festa di Cinema del reale all'insegna dei grandi protagonisti del documentario e della musica.


Altro giro, altra corsa per la comunità creativa di artisti, registi e autori de La Festa di Cinema del reale che si riconferma e cresce di anno in anno trasformando i vicoli di uno dei borghi più belli d'Italia nella cittadella del cinema, laboratorio delle arti audiovisive e performative

Terza giornata in corso per La Festa di Cinema del reale all'insegna dei grandi protagonisti del documentario e della musica per La Festa di Cinema del reale.
Buio in sala alle 20.45 sul grande schermo dell'arena di Castello Risolo per la visione di Come sopravvivere alla banda, un film on the road che percorre le tappe essenziali di una banda da giro, realizzata in collaborazione con il Castellaneta Film Festival e Bande a Sud. Alle 21 è invece la volta di Canzone Arrabbiata, videoclip con Rachele Andrioli e Rocco Nigro per la regia di Gianni De Blasi, per poi lasciarsi trasportare dalle immagini di Quali alibi con il cantautore Daniele Silvestri, girato da Fernando Luceri nel Salento. Un'anteprima italiana è in serbo per il pubblico a partire dalle 21.15: si tratta di Mavis! di Jessica Edwards, il primo documentario su Mavis Straples, leggenda gospel e attivista per i diritti civili e sul suo gruppo, The Staple Singers.
Dai canti di libertà degli Anni Sessanta e successi come I'll take you there degli anni '70, alle collaborazioni con Prince e il suo ultimo album con Wilco di Jeff Tweedy, Mavis è rimasta fedele alle sue radici, restando vicina alla sua famiglia e ispirando migliaia di persone. Caratterizzato da performance live potenti, rare immagini d'archivio, conversazioni con gli amici e colleghi come Bob Dylan, Prince, Bonnie Raitt, Levon Helm, Jeff Tweedy, Chuck D, per citarne alcuni, il film si fa largo tra le lotte, i successi e storie intime della cantante.
A 75 anni la musicista è ancora in piena attività: vince premi come i Grammy e sta raggiungendo una nuova generazione di fan con i suoi messaggi d'amore e di uguaglianza, ora più che mai necessari. La proiezione è in collaborazione con Wanted.
Alle 22.40 è ancora una battaglia, personale e sociale, quella che emerge da Butterfly di Sarah Hudson, film realizzato a tre mani da una danzatrice, un musicista e un film-maker e incentrato sull'esperienza della ballerina con disturbi di tiroide. Sette minuti proiettati grazie al supporto del Castellaneta Film Festival.
Alle 22.50 a salire sul palco insieme al direttore artistico Paolo Pisanelli è Costanza Quatriglio, vincitrice del Nastro d'argento come miglior documentario con 87 Ore. Il film narra la storia di un uomo, prelevato dalla spiaggia di un campeggio del Cilento da un singolare dispiegamento di forze. Viene convinto a uscire dall'acqua e farsi sedare, lo mettono su un'ambulanza e sottopongono a un trattamento sanitario obbligatorio. Ormai addormentato da forti sedativi, due ore dopo l'ingresso in ospedale viene legato al letto con cinghie che gli bloccano polsi e caviglie. 87 Ore sono quelle che vanno dal 31 luglio al 4 agosto 2009, gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni narrati attraverso le immagini disumanizzanti di nove videocamere di sorveglianza all'interno del reparto psichiatrico dell'ospedale di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno. Il film ripercorre giorni e notti nel tentativo di trovare una verità a cui solo il corpo di Francesco può dare risposta.
Alle 23.55 Martina Di Tommaso è l'autrice de La Via della Felicità. Sono ancora storie di migrazione viste da Sud quelle che corrono sulla pellicola di Fuocommare di Gianfranco Rosi, vincitore del premio Orso d'Oro. Il protagonista del documentario è Samuele, 12 anni, abitante di una piccola isola in mezzo al mare. Gioca, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un'isola come le altre, si chiama Lampedusa, il confine più simbolico d'Europa, attraversato negli ultimi 20 anni da migliaia di migranti in cerca di libertà. La proiezione chiude la programmazione dell'arena di Castello Risolo.

Sullo Schermo Pazzo si proietta all'improvviso in piazzetta Sant'Oronzo prima di passare il testimone ad Afghanistan, immagini inedite girate in Super8 alla fine degli anni Sessanta da una giovane filmmaker figlia di un console italiano, Anna Bavicchi, durante i suoi numerosi viaggi in Medio Oriente a seguito del padre.
Alle 22 in punto Le teste di Modì sono oggetto delle liriche pungenti di Caparezza e del video di Fernando Luceri che ne ha firmato la regia. Un rebus visivo d'altri tempi tengono il tempo in Maracas della premiata coppia De Blasi - Luceri per il raffinato cantautore e jazzista Paolo Conte. Tutt'altre atmosfere con I Cantori di Villa Castelli e una performance musicale che fa da apripista alla visione di Capo e Croce di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni, che hanno seguito per lunghi mesi la lotta che i pastori sardi devono intraprendere per la loro sopravvivenza. Un cine-incanto rivisto e corretto dalle sonorità selezionate da Mimmo Pesare per il suo dj set dà il congedo e l'arrivederci a domani con il pubblico.


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