Eventi

Sguardi e visioni

Fragile

dal 22 luglio al 25 luglio 2015

Fragile

Lecce, contesti di fragilità


Fragile è un laboratorio realizzato all'interno del Progetto GAP
Ideazione e cura: Francesca Marconi
Coordinamento: Francesco Maggiore

artisti in residenza: Rohling (Berna, CH), Wurmkos (Sesto San Giovanni, Mi), Mauro Marino, Alessia Rollo, Paolo Pisanelli, Maurizio Buttazzo (Lecce)
promosso da Sud Est, Manifatture Knos, Laboratorio Urbano Aperto
sostenuto da Fondazione con il Sud e Regione Puglia


Fragile è un laboratorio d’arte e design aperto ad artisti, persone svantaggiate, cittadini che attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea interagiscono e comunicano con il territorio. 
Le attività proposte hanno avuto lo scopo di promuovere le relazioni, i percorsi d’integrazione, i processi di coesione tra individui, generazioni diverse, favorendo il protagonismo di tutti, lo scambio di conoscenze ed abilità, la condivisione di bisogni e risorse attraverso il linguaggio comune dell’arte.

Arti visive e performative, ​sartoria artistica, s​crittura  e design sono i diversi linguaggi che i laboratori hanno utilizzato per esplorare luoghi, incontrare storie e persone, indagare sull’identità e restituire alla città e al territorio narrazioni ‘fragili’ in forma di parole, visioni e oggetti prodotti qui esposi per La Festa di Cinema del reale.
Fragile è un laboratorio di Progetto GAP, un ​esteso laboratorio territoriale di sperimentazione e contaminazione dei linguaggi contemporanei dell’ arte nel dialogo con il tessuto sociale e geografico di confine. Da Lecce a Santa Maria di Leuca quattro associazioni interagiscono, attraverso pratiche artistiche, con luoghi estremi, territori residuali per restituirli attivamente allo spazio pubblico e accrescere il senso di appartenenza e comunità. Questo è il paesaggio che concepiamo, un paesaggio simbolico che cerca collegamenti tra uomo e mondo, nel quale arte e socialità diventano occasioni di riflessione ed interpretazione della contemporaneità, dell’umano e del collettivo, della scoperta di nuove prospettive, spazi agibili destinati ad essere vissuti in modo nuovo.
gapgapgap.tumblr.com



WE CAN BE HEROS
Alessia Rollo

Fa il verso ad una celebre canzone di David Bowie We can be heros, titolo del laboratorio condotto da Alessia Rollo la primavera scorsa presso Manifatture Knos e che ha coinvolto un gruppo di otto ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni. L’obiettivo? Quello di investigare un momento di passaggio tra l’adolescenza e “l’età della ragione”, per dirla alla Sartre, e discutere di identità attraverso degli esercizi fotografici come il camouflage, tecnica che utilizza il travestimento per figurare un’attitudine, un’aspirazione o un desiderio di appartenenza e, al tempo stesso, metafora di una costruzione personale in divenire. Come in un vaso di Pandora, le immagini in mostra sprigionano frammenti di ordinaria quotidianità, disegnano perimetri e i momenti di evasione che costellano le vite di Alberto, Caterina, Giulia, Lavinia, Rebecca, Rosita, Samuel e Victor. Da questo progetto fotografico ne è scaturito anche un photobook in edizione limitata, consultabile nel percorso espositivo e disponibile presso il BigSurStore e Spine Temporary Smallpress Bookstore, ai piedi di Castello Risolo.
orangepowerus.tumblr.com
 

vestimi
VESTIMI#2 / Gli sposi degli abiti
Wurmkos e Bassa Sartoria

Gli sposi degli alberi  è un intervento site specific di Wurmkos e Bassa Sartoria che riprende il tema dell’abito radicandolo nel nuovo territorio in cui il progetto si realizza: Lecce e il Parco agricolo dei Paduli. L’idea è la sintesi di alcuni elementi che connotano i luoghi in cui si sono svolti i laboratori: la fabbricazione di abiti da sposa che sul territorio dei Paduli era un’attività produttiva di rilievo, oggi in declino, un’icona immediatamente riconoscibile dell’abito da cerimonia, gli alberi, una delle bellezze e ricchezze del Parco dei Paduli e la carta – la materia che ha connotato le realizzazioni – che in modo circolare rimanda all’albero. Nei laboratori di Milano e Livorno gli artisti hanno lavorato sull’ideazione degli abiti e insieme hanno portato in Puglia dei disegni base sui quali, a loro volta cittadini e ospiti di centri di salute mentale sono intervenuti. Insieme alle sarte dei comuni intorno al parco agricolo e alla sartoria popolare Acrobatik, sono stati realizzati gli abiti da sposi di carta. Il 25 aprile gli abiti sono stati indossati in una performance nell'uliveto del Parco Paduli.


rohling
ROHLING
David Jacot, Heinz Lauener e Clemens Wild, Sophie Brunner e Diego Roveroni

Rohling è uno studio di produzione artistica, un atelier di formazione e galleria d’arte mobile nato a Berna (Svizzera), con l’esigenza di separare la produzione artistica dal contesto clinico e terapeutico nel quale sono inseriti parte dei sui membri. Rohling, insieme a Riccardo Bargellini del Parco d'arte Basaglia di Livorno, hanno proposto nella loro residenza artistica salentina il laboratorio Unibookat. Grazie all’intervento di artisti, poeti, scrittori e comuni cittadini, UniBooKat ha restituito nuova vita a libri, che da semplici copie in serie sono diventate pezzi unici oggi in mostra in librerie ed esposizioni.
A Lecce David Jacot, Heinz Lauener e Clemens Wild, Sophie Brunner e Diego Roveroni hanno incontrato artisti e designer con i quali hanno realizzato scambi di pratiche e sviluppato nuove produzioni e ricerche artistiche.
 

Lecce Invisibile
LECCE INVISIBILE
Dialoghi e percorsi al buio per esplorare le città​

Paolo Pisanelli / Big Sur
in collaborazione con l’Istituto per Ciechi Antonacci (Lecce)

Come si percorre una città senza vedere? Come può essere vissuta da una persona non vedente Lecce, la città delle visioni barocche? I sentimenti della città sono una sfida da affrontare attraverso dialoghi che si sviluppano tra chi vede e chi non vede, camminando ed esplorando la città.
Lecce invisibile è un cammino fatto di incontri, scontri, sorprese, derive, ostacoli, spaesamenti, epifanie, superamento di barriere, suoni incantatori. Per provare sensazioni ed esperienze tattili, uditive e olfattive che raccontano una delle città più belle d’Italia, messa alla prova del superamento delle barriere architettoniche, sonore e visive. Tre percorsi esplorati e raccontati da persone non vedenti, tre dialoghi per costruire una mappa sonora di Lecce, la  città invisibile.


con Gigi Mangia e Salvatore Peluso, Tony Donno, Massimo Cervelli, Sofia Bianco, Rosanna Longi​ - Suono Stelvio Attanasi - Montaggio Marco Cataldo
 

abecedario
ABECEDARIO
Mauro Marino

Scritture minime travagliate di creatività e attraversate nella pratica dei segni, in cui la parola non abita, non ha agibilità, abilità e si confonde, presa dal mormorare della mente, ostaggio del malessere che spesso rende muti, lontani dall'ascolto. Si muove in questa dimensione Abecedario, installazione esito del laboratorio condotto da Mauro Marino. Un laboratorio delle “fragilità” per  mettere a confronto esperienze. Un gioco, una prova di coralità, di armonia: accordarsi per elaborare il “noi” e per poter porre rimedio alla “mancanza di fiducia” nelle proprie virtù spesso mai sondate, sconosciute, tradite, poco valorizzate per dare e darsi energia. Costruire viene dal conoscere, e conoscere è considerare, riflettere, valutare, proporre, partecipare. Valori ancora acerbi sfuocati in chi, con atteggiamenti superficiali, si rifugia nel conformismo culturale e in chi, fragile, si ritrova sconfitto. Fare insieme allora, è l’antidoto, l’argine su cui ritrovarsi, su cui fondare nuovi incontri come emerge nelle 22 parole/manifesto saranno ‘spaginate’ in forma di corteo per le vie di Specchia e poi in mostra nelle stanze del castello Risolo in occasione di questa dodicesima edizione de La Festa di Cinema del reale.
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Con i segni e le scritture dalla Comunità Emmanuel; dal Centro Diurno di Salute Mentale del DSM ASL LE; dai Laboratori Espressivi del Centro per la Cura e la Ricerca dei Disturbi del Comportamento Alimentare del DSM ASL LE; dal Ser.T di Lecce e San Cesario di Lecce del DDP ASL LE; dall' Associazione Barriere al vento.​

 
Mobili Mobili
MOBILI MOBILI
Maurizio Buttazzo

Dare una seconda vita agli oggetti: è un elisir di lunga vita quello che Maurizio Buttazzo riesce a trasmettere agli oggetti destinati all’abbandono o al macero. Gli habituè de La Festa di Cinema del reale lo sanno bene, dal momento che il suo nome torna spesso in abbinamento agli allestimenti che trasformano il terrazzo di maniero rinascimentale in un salottino a tutti gli effetti popolato da piantane, appliques e sedute di ecodesign che trasformano lo spazio, rinsaldando relazioni e modi d’uso. Quest’anno, grazie ai laboratori attivati nell’ambito di Fragile del progetto GAP, questi allestimenti hanno una marcia in più: sono infatti l’esito di una residenza che ha messo a setaccio le cantine specchiesi e al tempo stesso incontro con gli artigiani del luogo. Il privato si fa pubblico con Mobili Mobili, destinati a prendere il volo per altri spazi pubblici ed altre piazze, non appena le luci si spegneranno su La Festa di Cinema del reale.

Hanno partecipato : Donato Viglione, Agnese Skjina, Stefania Poloo, Ivano Lia, Giulia Giannuzzi, Matteo Zippo, Stefano Coppola, Luigi Polo, Michele Giannuzzi.

Si ringrazia Donna Bianca B&B e a Donato Viglione che hanno ospitato il laboratorio
con gli abitanti e gli artigiani di Specchia, le lampade di Antonio Pappadà e i ‘fiscoli’ di Adolfo Cazzato


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